Circo Massimo – Lo spettacolo della politica
Episode: “A destra suona l’allarme, a sinistra suona la sveglia”
Host: Massimo Giannini
Date: November 25, 2025
Episodio in breve
In questa puntata, Massimo Giannini analizza i risultati delle recenti elezioni regionali italiane in Puglia, Campania e Veneto, affrontando il crescente fenomeno dell’astensionismo, i segnali di cambiamento nello scenario politico e le ripercussioni per i due principali schieramenti. Con il suo stile incisivo, Giannini sottolinea i campanelli d’allarme per la destra e la “sveglia” che suona invece per la sinistra, indicando l’aprirsi di nuove prospettive in vista delle prossime elezioni politiche.
Key Discussion Points e Approfondimenti
La crisi dell’affluenza: Italia “pecora nera” della democrazia
- Fenomeno: Solo 4 italiani su 10 hanno votato, con l’astensionismo come “partito vincente”.
- Causa principale: Polarizzazione dello scontro politico, eredità del trampismo trasposto in “melonismo”.
- Implicazioni: Preoccupazione per la salute della democrazia, con crescenti rischi di disillusione e disaffezione.
“Ormai è chiaro, l’Italia è il paese del disincanto. Alle elezioni regionali vanno a votare solo 4 italiani su 10. [...] È senz’altro il frutto dell’onda lunga del trampismo, che in Italia significa melonismo, che si può tradurre molto semplicemente con una drastica polarizzazione dello scontro politico.”
— Massimo Giannini (00:51)
I risultati: una mappa politica in evoluzione
- Score finale: Centrodestra da 9-4 a 7-6 nel biennio 2024-2025.
- PD primo partito nelle regioni al voto, con oltre due milioni di voti.
- Fratelli d’Italia secondo, circa 1.800.000 voti.
- Se si votasse ora (sui collegi uninominali): centrosinistra batterebbe la destra, a differenza delle politiche 2022.
“Se si andasse a votare oggi, il centrosinistra batterebbe la destra. Al contrario di quello che accadde nel 2022, quando proprio nei collegi uninominali Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega fecero il famoso cappotto.”
— Massimo Giannini (03:42)
Centrodestra: dal sogno di egemonia ai segnali di crisi
Veneto, la sorpresa Lega (Zaya) contro Fratelli d’Italia
- FDI non riesce a imporsi al nord: la Lega supera il 35%, doppiando i voti di FDI.
- Il successo è della “Lega di governo” di Zaia, non della “Lega di lotta” di Salvini.
“La Lega ha stravinto in Veneto, superando il 35% e doppiando i voti di Fratelli d’Italia [...]. Ha vinto la Lega di Zaya perché il successo lo ha portato il Doge pur uscente, e lui che ha fatto il pieno dei voti...”
— Massimo Giannini (06:07)
Sud, FDI debole e Forza Italia in agguato
- In Campania, FDI rischia di essere raggiunta da Forza Italia (intorno al 13%).
- In Puglia, FDI si ferma al 18%, 10 punti sotto il PD.
Conclusione per la destra: Campanello d’allarme forte per Giorgia Meloni, che deve fare i conti con la realtà sociale ed economica, e non con la sola propaganda.
“Meloni non va certo a casa per questo risultato elettorale, ma certo che da queste tre regioni arriva un messaggio chiaro alla maggioranza e alla sorella d’Italia. Suona forte e chiaro un campanello d’allarme. Non si può continuare a fare propaganda spacciando un paese reale che non c’è.”
— Massimo Giannini (08:49)
Centrosinistra: la sveglia e le opportunità
Il PD protagonista
- PD primo partito in tutte le regioni chiave: ottimo risultato in Campania (Fico eletto Governatore) e in Puglia (De Caro trionfa con oltre il 28%).
- La linea unitaria di Elly Schlein, segretaria PD, si dimostra vincente laddove la coalizione opera compatta.
Movimento 5 Stelle: partner junior
- I 5 Stelle faticano alle regionali (10% in Campania, 8% in Puglia), nonostante la conquista di nuovi governatori.
- Conte deve adattarsi a ruolo di “junior partner” del nuovo polo progressista.
Sfida per la sinistra
- Il momento è maturo per “serrare i ranghi” e preparare un programma alternativo credibile al governo Meloni.
- Il campo largo può diventare realmente competitivo se si dimostra affidabile e coeso.
“Mai come adesso è il momento di serrare i ranghi, formare una vera alleanza per il governo, un vero patto per il governo. Preparare subito un programma alternativo a quello di Meloni.”
— Massimo Giannini (11:06)
Citazioni memorabili
- “L’aria s’addacagnà: dobbiamo cambiare. Qualcosa sta cambiando davvero.” (02:04)
- “Se per la destra suona un campanello d’allarme, per la sinistra suona la sveglia.” (11:28)
- “L’aria s’addacagnà, cantava Pino Daniele. Qualche cosa sta cambiando, ma il più comincia adesso, e il più deve essere ancora fatto.” (11:48)
Timestamps: Segmenti chiave
- 00:51-03:30 – Crisi della partecipazione elettorale, astensionismo, analisi della democrazia italiana
- 03:31-06:05 – Risultati regionali e bilancio tra i poli
- 06:06-08:48 – Approfondimento su Veneto, Lega e FDI, implicazioni per Meloni e Salvini
- 08:49-11:05 – Successi e limiti del centrosinistra, ruolo di PD, M5S e coalizione
- 11:06-11:58 – Prospettive future: campo largo, necessità di compattezza, monito a non deludere alle prossime elezioni
Conclusione
L’episodio disegna un quadro politico in movimento, con la tenuta del centrodestra messa a dura prova dall’avanzare del PD e con un centrosinistra che, se saprà fare squadra, potrà tornare competitivo su scala nazionale. Ma la vera protagonista resta la disaffezione dei cittadini, che pesa come un macigno sulla democrazia italiana. Ora, l’aria è davvero “da cambiare”—ma il più difficile comincia adesso.
