Circo Massimo – Lo spettacolo della politica
Episode: Gli spiragli di pace riaperti dall’Europa dei volenterosi
Date: 16 dicembre 2025
Host: Massimo Giannini
Panoramica dell’episodio
In questo episodio, Massimo Giannini riflette sulle nuove possibilità di pace emerse dal fronte europeo nella guerra tra Russia e Ucraina. Analizzando le recenti trattative di Berlino, il ruolo crescente di alcuni stati europei e le dichiarazioni istituzionali italiane, il podcast propone una lettura lucida sulle sfide e le opportunità delle democrazie occidentali in una fase storica di tensione e ridefinizione geopolitica.
Punti chiave del dibattito e approfondimenti
1. Il pensiero russo e la dottrina di Putin
- [00:49] Giannini apre l’episodio citando Nikolai Danilievski e altri filosofi russi dell’800, fonte d’ispirazione per la politica estera putiniana:
- “La lotta contro l’Occidente è l’unico mezzo salutare sia per guarire la nostra cultura russa che per far progredire la simpatia panslava. [...] L’inimicizia tra Russia ed Europa è strutturale.” (Nikolai Danilievski, 1871)
- Evidenzia come questi concetti influenzino l’azione di Putin, oggi volta non solo contro l’Ucraina ma diretta a minare i valori e la coesione delle democrazie europee.
2. L’amarezza di Mattarella e il principio inviolabile dei confini
- [02:13] Citazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella davanti alla conferenza degli ambasciatori:
- “Permane l’aggressione russa ai danni dell’Ucraina [...] con l’aberrante intendimento di infrangere il principio del rifiuto di ridefinire con la forza gli equilibri e i confini in Europa.”
- [02:47] Giannini sottolinea la gravità delle parole del Presidente e la necessità di una “pace giusta nella sicurezza”:
- “Parole amare, amarissime, quelle che avete appena ascoltato, le ha pronunciate il Presidente Mattarella... non è possibile distrarsi e non sono consentiti errori.”
3. Segnali di distensione: il vertice di Berlino
- [03:41] La svolta negoziale:
- Vertice a Berlino tra leader europei, negoziatori americani (Witkoff, Jared Kushner) e Zelensky.
- Il cancelliere tedesco Merz dichiara: “Per la prima volta dall’inizio della guerra la possibilità di un cessate il fuoco sta diventando concepibile.”
- [04:08] Trump, da Washington, si mostra ottimista ma Giannini resta scettico sulla credibilità dell’ex presidente USA:
- “Lo sceriffo di Washington [...] ripete tuttavia siamo più vicini ora a un accordo per l’Ucraina, siamo più vicini che mai.”
4. Nodi irrisolti: confini, garanzie e futuro dell’Ucraina
- [05:04] Giannini si sofferma sulle questioni ancora aperte:
- Dove si fermerà la Russia? Cosa sarà disposto a cedere Putin e cosa Zelensky?
- Il delicato equilibrio sulle garanzie di sicurezza future, soprattutto con riferimento all’eventuale esclusione dell’Ucraina dalla NATO ma possibili protezioni in stile Articolo 5 dell’Alleanza.
- “Probabilmente non è questo il punto. Bisognerà poi capire se e in che misura, pur essendo preclusa la via dell'alleanza atlantica per Kiev, sarà possibile comunque per i paesi euroatlantici attivare le garanzie previste dall’articolo 5 del trattato NATO...” ([06:15])
5. Il ruolo decisivo dell’Europa dei volenterosi
- [07:10] Giannini attribuisce i recenti progressi all’impegno rinnovato di Europa e dei suoi capi di Stato:
- “Se questi passi avanti sono stati compiuti in questi ultimi giorni [...] si deve soprattutto questa volta all’impegno dei capi di Stato e di governo europei, in particolare a quelli della cosiddetta coalizione dei volenterosi. Gran Bretagna, Germania, Francia in testa.”
- Ricorda la correzione del piano statunitense in 28 punti grazie alla pressione europea, che ha evitato l’umiliazione definitiva per Kiev.
6. L’Europa: non impero, ma mosaico di democrazie
- [09:30] Giannini ribadisce:
- “L’Europa c’è, e certo non è un impero, ma è una somma di democrazie, ancora fragili, in qualche caso sovraniste, ma comunque democrazie che esistono e possono ancora dire la loro...”
- Notable Quote: “E questo dimostra che, volendo, si potrebbero fare ancora altri passi avanti sulla via dell’integrazione, superando il diritto di veto concesso in questi anni a Orban e alla sua Ungheria...” ([08:35])
- Ricorda la definizione di Henry Kissinger dell’Europa: “una potenza economica, un nano politico e un verme militare” ([10:31]), sostenendo che ora il continente, pur con difficoltà, sa ancora “battere un colpo”.
Momenti memorabili e citazioni
- [00:49] “La lotta contro l’Occidente è... fondamenta della dottrina di potere russa.” (Nikolai Danilievski, citato da Giannini)
- [02:47] “Parole amare, amarissime...” (Massimo Giannini commenta Mattarella)
- [03:50] “Per la prima volta dall’inizio della guerra la possibilità di un cessate il fuoco sta diventando concepibile.” (Cancelliere tedesco Merz)
- [06:15] “Probabilmente non è questo il punto...” (Giannini sulle garanzie NATO e il dilemma Ucraina)
- [08:35] “Si potrebbero fare ancora altri passi avanti sulla via dell’integrazione, superando il diritto di veto ...”
- [10:31] “Non quello descritto da Henry Kissinger... una potenza economica, un nano politico e un verme militare.”
Timestamps degli snodi principali
| Timestamp | Segmento | |-----------|--------------------------------------------------------| | 00:49 | Le radici ideologiche della strategia russa | | 02:13 | Dichiarazione di Mattarella sulla crisi ucraina | | 03:41 | Vertice di Berlino, prime aperture sulla pace | | 04:08 | Trump e l’ottimismo americano | | 05:04 | Questioni aperte: confini, garanzie, ruolo NATO | | 07:10 | Il protagonismo della “coalizione dei volenterosi” | | 08:35 | Possibilità di superare le divisioni UE | | 09:30 | L’Europa tra fragilità, identità e ruolo internazionale | | 10:31 | Ricordo della definizione di Kissinger sull’Europa |
Conclusione
Questo episodio mette in risalto come, pur tra mille difficoltà, una “Europa dei volenterosi” stia riuscendo a rilanciare il dialogo di pace e a scardinare la narrazione di un continente ormai irrilevante. Giannini sottolinea con lucidità le complessità del negoziato e il rischio che una tregua imposta possa tradursi in una resa, ma intravede, nei nuovi equilibri emersi, “uno spiraglio” di rinnovata responsabilità europea.
